lunedì

Il Club delle Ciamporgne





Più di tre anni fa ho scritto, ad esclusivo uso delle protagoniste e allo scopo di divertirci leggendolo, una specie di libro composto da una cinquantina di pagine intitolato: "Il Club delle Ciamporgne".

Era ed è una caricatura narrata di tutte le mie più care amiche, le ciamporgne appunto, viste con i miei occhi. Era una cosa simpatica e a loro piacque; l'ho fatto stampare e rilegare in una ventina di copie ed ho chiesto alla disegnatrice del gruppo, TrattoJo, di crearne la copertina...quella che vedete. Vi voglio riproporre la premessa del libro e magari, nel futuro, aggiungerò anche qualche pagina:


-Sono convinta che ognuna di noi, almeno una volta nella vita, sarà entrata a far parte di un "Club delle Ciamporgne".
Un gruppo di amiche d'infanzia, compagne di scuola o colleghe di lavoro. Il club non è altro che un numero imprecisato di donne, con interessi più o meno comuni, che decidono di frequentarsi fuori dai soliti ambiti e trovano, nel club stesso, una "seconda famiglia" ma senza gli obblighi e i doveri di una famiglia vera e propria; un sistema per evadere dal routinario insomma, che in modo primitivo ci fa sentire parte di qualcosa...parte del BRANCO!
Il club ha una struttura molto semplice e personalmente l'ho sempre paragonato ad uno studio legale: soci ed associati. I soci sono i membri storici, i più vecchi...i Padri Fondatori, in questo caso Madri; sono loro che normalmente prendono l'iniziativa e organizzano gli incontri, le cene, le uscite. Scelgono i luoghi, gli orari ed anche i partecipanti, facendo a volte passare l'esclusione di alcuni come "problemi organizzativi", ma sempre e comunque senza cattiveria premeditata.
Gli associati invece sono le giovani leve, quelli che entrano nel gruppo in punta di piedi e sempre raccomandati da uno o più membri anziani, che garantiscono per loro. Sono quelli che devono fare la "gavetta" e durante i primi incontri, devono limitarsi ad ascoltare molto e parlare poco; devono sondare, imparare e far tesoro della gestualità e del lessico oserei dire "massonico" del gruppo. Devono farsi conoscere e conoscere senza sbilanciarsi troppo ed in base a queste prove iniziatiche, saranno valutati ed eventualmente ammessi.
Infine, non citati, ma pur sempre presenti, esistono "le meteore", che come suggerisce il ricordo del famoso programma televisivo, sono quelli che passano, ma non lasciano segni importanti del loro passaggio. Le classiche persone insomma, che provano, sondano il terreno, ma non si identificano nel club e decidono così di allontanarsene subito. Anche gli stessi soci possono decidere di allontanare la meteora, perché ritenuta non idonea nemmeno ad affrontare la prova di ammissione.
Il club del quale voglio parlare, è il mio club! Un gruppo di colleghe ed ex colleghe ma non solo, tutte o quasi oltre la trentina (non entrerò nello specifico) che, avendo interessi comuni e caratteri compatibili, hanno cominciato a frequentarsi con discreta assiduità, coinvolgendo poi relativi mariti, compagni e prole.
Penso, senza falsa modestia, di potermi ritenere un socio onorario del club. Sono una delle più vecchie (e non d'età) e penso di essere considerata dalle altre un po' la memoria storica dell'azienda, in cui tutte o quasi lavoriamo; conosco gli altarini, inciuci e "spetegules" aziendali...le nostre migliori armi per tagliare i colletti! Sono insomma il "guardiano del faro", la "vecchia sciamana", "l'anziana del villaggio" a cui spesso si fa riferimento.
Le situazioni che andrò a descrivere quì, sono tutte realmente accadute, ma pur sempre narrate dal mio punto di vista, che non ha assolutamente pretesa di giudizio.
A tutte loro ho riservato un posticino speciale nel mio cuore, perché sono per me amiche, mentori, confidenti, sorelle, maestre e all'occorrenza mamme.
In ognuna di loro riconosco una parte di me ed allo stesso tempo riesco a vedere un po' di quello che mi sarebbe piaciuto essere. Mi completano e spero a mia volta di completare loro.
Sono tutte semplicemente complicate, nervosamente tranquille e meravigliosamente imperfette; sono parte integrante della mia vita... la mia seconda famiglia.

- I veri amici, sempre liberi di separarsi...senza separarsi mai -

Alfred Bougeard























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