martedì

Madri giovani con figlie giovani


Il 15 Agosto del 1994 esattamente alle 23,50, all'Ospedale S.Anna di Torino, ho messo al mondo una splendida creatura...la mia prima ed unica figlia. Felicità a mille naturalmente, ma dovevo immaginare già da allora, che se una creatura decide di nascere a mezzanotte meno dieci del giorno di Ferragosto, quando avrebbe avuto tutto il tempo, dalla prima contrazione delle 5 di mattina, di fare le cose con calma...sarebbe stata una grande rogna! Si dice che tutti i bambini siano belli... stronzate e scusate il francesismo. Non è vero e lo sappiamo tutti, i bambini non sono tutti belli, sono innocenti, teneri, fragili, indifesi, certo! ma non sono tutti belli. Quando nascono sono brutti, con i capelli dritti, la pelle rugosa e incazzati come le bisce. Lo saremmo tutti e lo siamo stati; stavamo così bene in quel luogo caldo e sicuro, protetti, senza preoccupazioni di alcun tipo se non mangiare ed espellelere il mangiato. Adesso ci tirano fuori a forza e ci picchiano, ci bagnano, ci mettono strani oggetti addosso...questo posto è freddo, rumoroso, troppo grande. Se un neonato potesse ricordare, sono sicura che racconterebbe questo!

Mia figlia non era diversa. Era brutta, rugosa, incazzata ed emetteva dei vagiti tremendi e secondo me erano parolacce indicibili, aveva impiegato quasi 19 ore per venire in questo posto dove non voleva stare. La prima cosa che ha fatto, a riprova di quello che ho appena detto, è stata fare la pipì addosso all'infermiera che l'aveva appena lavata!
Il giorno dopo era un'altra bambina, bellissima, con un colorito sano, paffutella anche se pesava solo due chili e trecento grammi ed è rimasta così! intendo dire bella, non leggera! altrimenti sarei madre della Puffetta!
Il problema è che poi crescono e quì cominciano le rogne. Gli anni della prima infanzia, da quando ha imparato a camminare, fino all'età scolare, sono stati un incubo. Mi sono separata che lei aveva circa tre anni, quindi ero una madre sola ....alle prese con "La Cosa" di Carpenter! Era indemoniata, non stava ferma un secondo, aveva un'energia inesauribile; le avessi attaccato un filo elettrico ad un orecchio, avrebbe illuminato a giorno lo stadio comunale. Saltava, gridava, voleva sempre giocare; era viziatissima, l'aveva sempre vinta lei! Da madre lavoratrice, mi sentivo in colpa per il tempo che non le dedicavo e quindi la compravo. La compravo con giochi, vizi, un numero impensabile di "si, va bene". Il problema era che non riuscivo più a fare nulla; non potevo uscire, andare a mangiare una pizza, vedere le amiche in un luogo che non fosse casa mia, perchè fuori lei non stava ferma un secondo e dovevo andare a recuperarla in ogni angolo. Risultato? Ero sfatta! Una donna di nemmeno trentanni, che se ne sentiva cinquanta. Non giudicatemi, ma in alcuni momenti l'avrei strozzata!
Mi ricordo una volta, passeggiavo per Le Grù con un'amica e mia figlia cominciò a frignare per una pallina di plastica; ne aveva perse già due e adesso voleva la terza. Io le dissi no per circa ottocentocinquanta volte e appena si rese conto che non l'avrebbe spuntata, si fece tutte le Grù (e intendo dire tutti i corridoi) a quattro zampe, piangendo come se le stessero asportando un rene senza anestetico. La gente ci guardava malissimo, pensavo ci avrebbero denunciate per maltrattamenti su minore, ma non cedetti...quella volta no! Pagai il prezzo perdendo un po' di udito e comprandole un paio di pantaloni nuovi, i suoi sulle ginocchia non esistevano praticamente più, ma la lezione servì, a lei sicuramente...a me di più!

A parte tutto, anche le soddisfazioni sono state tantissime; più gli anni passavano e più mi rendeva fiera. Era divertente, simpatica, solare, molto sveglia e intelligente. Un giorno, poteva avere quattro o cinque anni, guardava la TV mentre io facevo le pulizie. Mi chiama e chiede cosa volesse dire il gesto che faceva quel ragazzino in TV: pugno chiuso e dito medio alzato. Io un po' imbarazzata le dico che significa una parola brutta che non si deve mai dire. Dopo parecchio tempo, giorni o settimane, la stavo rimproverando per una marachella e lei continuava a volere l'ultima parola, come sempre. Stufa, le intimo il silenzio e continuo le mie faccende in camera da letto; poco dopo arriva lei nella stanza e mi butta sul letto un foglietto piegato e se ne va offesa. Curiosa lo apro e ci trovo disegnata una manina striminzita chiusa a pugno, ma con il medio alzato ben in vista; .....il primo "vaff" di mia figlia è stato per me!
Ferita? un po'! Stupita? Abbastanza! Orgogliosa? stranamente si! e da allora non smetto di esserlo un momento....ma questa è un'altra storia.

Nessun commento:

Posta un commento